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Le Castagne

Tutta la parte alta di Laureana da San Martino fino a Matonti è coperta da boschi di castagni, utilizzati in passato quasi esclusivamente per la produzione di legname: travi per l’edilizia, pali per vigne e per la produzione di manufatti sporte, sportoni e panari(tipici cesti utilizzati dai contadini per la raccolta di fichi, olive e uva) mentre in pochi casi i castagni venivano innestati e coltivati per i frutti, famose erano le nzerte di Laureana, di medio e grosso calibro dolci e saporite e facili da sbucciare ottime soprattutto bollite "i vallani" oppure arrostite "brovole".

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Da qualche anno, grazie all’intervento della Comunità Montana che ha proceduto in parte e sta procedendo per il resto all’innesto del bosco che sovrasta Laureana, si sta cercando di puntare sul castagno da frutto, ovvero il marrone di roccadaspide, l’area interessata circa 16 ettari di proprietà del Comune di Laureana Cilento è stata concessa alla Comunità Montana per un periodo di 20 anni per permettere l’attuazione di tale iniziativa. L’area produttiva del Marrone si trova nella provincia di Salerno e comprende gli Alburni, le zone del fiume Calore e buona parte del Cilento, coincidente con il territorio del Parco del Cilento e Vallo di Diano. La castagna è legata da lungo tempo alla storia del territorio, alcuni manoscritti presenti nell’archivio della Badia di Cava ne documentano l’esistenza nel Cilento già nel 1183-1184. E’ un frutto di media/grande pezzatura, semisferico, a volte rotondeggiante, di colore marrone-bruno con strie scure poco evidenti, ed una polpa consistente di sapore dolce. La castagna oltre che nel periodo di produzione può essere consumata a seguito di lavorazioni in conserve sughi e marmellate nonché essiccate per la produzione di dolci.